Joyce moriva 75 anni fa il 13/1/1941

Il 13 gennaio del 1941 moriva James Joyce. Uno dei più grandi letterati del XX secolo. Il suo libro Ulisse , di non facile lettura, è riuscito a rompere i canoni della letteratura ottocentesca, ed è questo il lato più importante del libro, ha liberato gli schemi linguistici tradizionali. Questo nuovo linguaggio fu definito: flusso di coscienza. Questo metodo si avvale di alcuni espedienti letterari innovativi per quel tempo, come il flash back , il monologo interiore e a volte anche la mancanza di punteggiatura. Joyce era nato in Irlanda ma visse molto tempo in Italia a Trieste dove stabili una forte amiciza con Italo Svevo. Il romanzo scritto nel 1922 subì molto le influenze di S. Freud, possiamo senza ombra di dubbio definirlo il primo romanzo psicologico. Il libro narra di un viaggio simile a quello compiuto da Ulisse dell'Odissea di Omero, personaggi corrispondenti, ma totalmente diversi nella ricerca. L'Ulisse di Omero viaggia per scoprire altri confini, altri territori, l'Ulisse di Joyce invece è un viaggio alla scoperta di altri menti, di altre coscienzecon cui rapportarsi. La scoperta di se stessi e dell'altro, attraverso le emozioni, i conflitti interiori e le sue passioni.

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