Festa del Papà

La  festa del papà è nata dopo quella della mamma. Per chi è cattolico si festeggia il 19 marzo
ricorrenza della festività dedicata a San Giuseppe e quindi il primo padre cristiano. Sembra che i primi a celebrarla siano stati i Padri Benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324, e dai Francescani nel 1399.
In Sicilia Abruzzo e Puglia si è soliti invitare i poveri a mangiare con loro, mentre in altre regioni, si accendono i falò. A Cosenza invece si svolge una bellissima fiera ricca di eventi ed espositori.
Vi ricordate che prima era un giorno festivo? Si, infatti lo è stato fino al 1977, anno in cui è stata abolita, purtroppo!

In molti paesi non è cosi, si festeggia la terza domenica di giugno, come negli Stati Uniti. Sembra che sia stata celebrata per la prima volta nella Virginia occidentale nel luglio del 1908 a Farimont, nella chiesa metodista locale. Una certa signora Sonora Smart Dodd ne sollecitò la ricorrenza dopo un sermone ascoltato sulla festa della mamma. La signora Dodd il 19 giugno del 1910 organizzò la prima festa, scelse questa data perché era il compleanno di suo padre.
In Germani la festa coincide con il giovedì dopo 40 giorni dalla Pasqua, è dedicata a tutti gli uomini e secondo una tradizione ottocentesca, si deve spingere un carretto pieno di alcolici...naturalmente alla fine sono tutti ubriachi!
Ma in molti altri paesi la festa è invece associata ai padri "Nazionali" della nazione, come in Russia dove si celebra la festa dei difensori della patria, e in Thailandia dove coincide con il compleanno dell'attuale sovrano che è venerato come un padre.
Oltre alla tradizione religiosa in Italia in molte regioni si abbina anche quella culinaria, in primis la Campania con le famosissime zeppole di San Giuseppe, simile ad un bignè con marmellata o crema pasticcera. In Sicilia abbiamo le zeppole di riso dolcetto a forma di tronchetto di riso sempre fritto e aromatizzato con cannella o miele. 
A Bologna abbiamo la raviola, un raviolo di pasta frolla ripieno di marmellata.

In molti comuni della Puglia si è soliti imbandire una tavola con tredici pietanze dedicate al Santo, un posto si lascia vuoto e si pone un bastone ed un giglio a simboleggiarne la presenza. Sono tutti cibi "poveri", in quanto  rappresentano al meglio la figura di San Giuseppe e la povertà in cui visse con Maria.
I cibi sono: i lampascioni, fagioli e ceci, il cavolfiore, il pesce fritto, lo stoccafisso, le fave, le sarde,la lattuga, le tagliatelle, il pane a forma di ciambella di San Giuseppe, le cartellate (un dolce) e le zeppole.




Eccovi  la ricetta del dolce napoletano
 LE ZEPPOLE:
PREPARATE LA CREMA PASTICCERA
PER LA ZEPPOLA:
120 GR. DI FARINA
4 UOVA
50 gr  DI ZUCCHERO
ACQUA 1 BICCHIERE
Fate sciogliere il burro con l'acqua e lo zucchero, in un pentolino, quando inizia a bollire spegnete. Versate il tutto sopra la farina, sempre setacciata, e che avrete messo in un altro pentolino, mettete sul fuoco e  mescolate bene, quando l'impasto e rappreso e morbido, spgnete pure. Lasciate raffreddare, meglio in una ciotola, ed aggiungete le uova,  uno alla volta e mescolate fino al completo assorbimento. Adesso prendete un sac- a- poche e su un ripiano formate  dei cerchi, preparate una padella alta con dell'olio ben caldo e cominciate a friggerli. Raffreddate e decorate con la crema e un candito sopra. 
Buon Appetito.

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